Notizie di fine legislatura
di - 19 febbraio 2008
- Il nuovo regolamento dei concorsi per ricercatore, che abbiamo riprodotto e commentato in altra parte di questo giornale, è stato bloccato dalla sezione di controllo della Corte dei Conti. Fortemente voluto non solo da Mussi ma soprattutto dal sottosegretario Modica e difeso a spada tratta da tutta la maggioranza, è un provvedimento che, come giustamente ha scritto il senatore Valditara in un suo intervento su “Libero” del 22 gennaio u. s., “con la scusa di voler combattere le baronie universitarie” conferisce in realtà “un potere enorme alle grandi lobbies accademiche”. “Prevedere infatti che i valutatori nazionali siano ‘incappucciati’ ovvero anonimi” ha sostenuto il parlamentare di AN, nonché ordinario di Diritto Romano, ben noto ai nostri iscritti e ai nostri lettori per tante sue meritorie battaglie a favore dell’Università “consente a chi ha collegamenti poco trasparenti di tramare nell’ombra senza tema di essere individuato. Non a caso la Corte a tale riguardo rileva l’assenza di garanzie per i candidati”. Senza dire del vizio di forma che affligge questo provvedimento e che consegue dalla debolezza del governo che lo ha emanato: “Ben sapendo che al senato una simile riforma non avrebbe i numeri per passare” dichiarava Valditara quando ancora il governo Prodi era in carica “è stata scelta la scorciatoia del regolamento, cadendo nell’ovvia contestazione che non è possibile con un semplice decreto ministeriale abolire una legge”. Il governo di centrosinistra, insomma, non avendo saputo né applicare la riforma Moratti né varare una disciplina alternativa dei concorsi per la prima e la seconda fascia della docenza, ha proposto anche per questi ultimi, nel decreto Milleproroghe, la semplice proroga della vecchia legge Berlinguer (fra l’altro, è di queste ore la notizia che la Camera, nella sua conversione in legge del suddetto decreto, ha approvato la riproposizione delle vecchie regole per i concorsi per ordinario e associato nella versione che prevede due idonei per ogni commissione di concorso).
- Il 5 febbraio il Ministero dell’Università ha fissato con una circolare il termine del 15 marzo per l’attivazione di tutte le procedure di valutazione comparativa per posti di ricercatore, ma già l’8 febbraio, adducendo un misterioso errore materiale, ha bloccato i termini di attivazione al 7 dicembre 2007. Il risultato è che potranno svolgersi solo i concorsi per ricercatore banditi entro il 7 dicembre, mentre per gli altri tutto rimane bloccato (fatti salvi i concorsi per posti cofinanziati). Così, dato che la nomina dei commissari per i concorsi banditi è stata fissata fra giugno e luglio, ciò significa che i giovani in attesa di concorrere per un posto di ricercatore rischiano di perdere un altro anno.
- Fortunatamente gli ultimi sviluppi della situazione politica dischiudono anche per l’università e per la ricerca, oltre che per tanti altri settori della nostra vita nazionale, prospettive di sviluppo un poco più decenti di quelle, decisamente fallimentari, cui ci hanno ridotti il governo e la maggioranza che hanno retto le nostre sorti in questi ultimi due anni. Il tutto sta nel fare buon uso di quell’arma del voto che ora è in procinto di tornare nelle nostre mani. Oltre che dalla rara combinazione di inerzia e di incongruenza legislativ
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